Il Progetto ICAR (INF-1)
Cenni Storici
“Interoperabilità e Cooperazione Applicativa in rete tra le Regioni”, ICAR, è un progetto nazionale, attivo sin dal 2008, con l’obiettivo di abilitare l’interoperabilità in rete tra i sistemi informativi di diverse amministrazioni pubbliche, nei domini applicativi che richiedono cooperazione tra le amministrazioni regionali.
La composizione storica del progetto prevedeva tre task per la realizzazione dell’infrastruttura di base:
- INF-1, Infrastruttura di Base (capofila Regione Toscana)
- INF-2, Gestione SLA (capofila Regione Liguria)
- INF-3, Identità Digitali Federate (capofila Regione Piemonte)
La realizzazione di questi task, unitamente a quelli di tipo applicativo, è stata ultimata nel corso degli anni. Le soluzioni prodotte hanno avuto ampia diffusione tra le regioni italiane a supporto dell’intero panorama della cooperazione applicativa e principalmente dell’ambito SPCoop, la normativa per l’interoperabilità applicativa della PA.
Situazione Attuale
Negli ultimi anni sono occorsi i seguenti cambiamenti nello scenario nazionale/europeo:
- Nel 2018 AGID ha pubblicato la prima bozza delle linee guida del “Modello di Interoperabilità per le Pubbliche Amministrazioni” che prospettano uno scenario di migrazione da SPCoop ad un nuovo modello di interoperabilità basato su solidi standard internazionali.
- Sul versante europeo, il Parlamento Europeo ha approvato il regolamento eIDAS a luglio del 2014, prevedendo la sua piena efficacia dal 1 luglio del 2016. Il regolamento tratta le tematiche dell’identità elettronica e dei cosiddetti “servizi fiduciari” al fine di assicurare il valore legale delle transazioni elettroniche a livello europeo.
Di fronte a questi a cambiamenti il progetto ha ripreso il suo percorso per elaborare un modello condiviso che, conformemente con le proposte nazionali ed europee, soddisfi pienamente le esigenze delle Regioni.
Evoluzione del task INF-1
La Regione Toscana, cui spetta la responsabilità della conduzione del task INF-1, ha il compito di effettuare l’analisi dei nuovi elementi al fine di individuare e sperimentare un modello di riferimento ed una conforme architettura di dispiegamento che assicurino:
- La conformità al nuovo modello di interoperabilità proposto da AGID
- L’aderenza ai protocolli di interoperabilità previsti a livello Europeo
- Il pieno supporto degli standard di mercato.